Beyond Common Ideas nasce nel 2011 dalla voglia di analizzare e trattare il clubbing come un fenomeno sociale e culturale.
Le prime attività della crew, infatti, si sono mosse tutte in questa direzione, con l’obiettivo di sensibilizzare soprattutto i più giovani sul tema e di renderli consapevoli dei passaggi storici del fenomeno clubbing. La prima iniziativa fu, infatti, un workshop, tenutosi nel 2011 allo Spazio Barnum, diviso in tre incontri e con ospiti, tra gli altri, Dino Angioletti dei Pasta Boys e l’ex direttore artistico del Cassero Bruno Pompa, dedicato ad un’analisi storica volta a capire la nascita del movimento techno da Detroit a Berlino e della musica house da Chicago a New York, per comprendere il forte impatto sociale che ebbero, si pensi all’importanza che ebbero per la comunità black e dei latinos, ma anche per la città operaia per eccellenza Detroit al movimento gay, oltre alle novità musicali e culturali che rappresentarono al momento della loro nascita.
Dopo questa prima esperienza, il gruppo si è spostato sulla ricerca e l’analisi del rapporto tra suono ed emozione, tra musica e attività cerebrale, proponendo per nel 2012 una rassegna di incontri sul tema della psicoacustica, tenutasi al Cassero, con ospiti di rilievo dal mondo dell’accademia a quello della musica. Si ricordano tra gli ospiti l’ex assessore alla Cultura di Bologna Alberto Ronchi, il musicista e antropologo Giancarlo Toniutti, il Prof. dell’Università di Bologna Roberto Caterina e il musicista e professore di musica elettronica al Conservatorio Martini di Bologna Lelio Camilleri.
Nel 2013, dopo tre anni dalla nascita, prosegue l’indagine sul tema del rapporto tra psicologia e musica, e il gruppo organizza una nuova rassegna, sempre al Cassero, incentrata sul tema della musicoterapia, in collaborazione con l’associazione Musicspace.
Questa seconda rassegna, rispetto a quella del 2012, ha avuto un approccio più artistico e meno scientifico all’argomento e, oltre agli incontri al Cassero, in cui, tra gli ospiti, vi era anche lo scrittore e dj Riccardo Balli, si sono aggiunte delle attività pratiche, grazie alla collaborazione con Musicspace, di sperimentazione di terapia musicale all’interno dello Spazio Barnum. Sempre all’interno di quest’ultimo, si è poi organizzato un dj set-con ospite Dumbo Beat, un live-painting, e la realizzazione di strumenti musicali sul momento per cercare di creare una vera e propria connessione tra la musica proposta e la performance dal vivo.
Parallelamente, negli anni, il gruppo, formato in prevalenza da djs, ha iniziato a sentire l’esigenza di mettere in pratica le tematiche sviscerate negli incontri, e, sempre nel 2013, propone un format chiamato “B.C.I. Home”, in cui oltre al dj set erano presenti, anche se in fase embrionale, installazioni video e light che da quel momento caratterizzeranno il lavoro della crew.
Dopo una serie di eventi “B.C.I. Home”, tutti tenutosi nella bellissima location del CAP40139, nel 2014 è la volta del primo party in quello che fu il Life Club di via Calzoni.
Il party prevedeva un ampio videomapping dietro alla consolle, interamente progettato e allestito dalla stessa crew, oltre che una line up interamente composta da local djs che spaziava dalla classic house alla techno più contemporanea.
La vera svolta a livello di party, però, si ebbe qualche mese dopo, sempre al Life Club, con la nascita del format TOUCH, sicuramente il party più riuscito della crew. Da lì il format divenne più che un appuntamento occasionale, infatti durò per tre stagioni di fila in cui, oltre ad aumentare la sperimentazione a livello di video e installazioni, si ampliò la platea delle line up, che coinvolsero non solo alcuni dei migliori djs locali, da Dj Rou, a Dumbo Beat, a Dj Cream, ma anche ospiti internazionali come Shanti Celeste, per la seconda volta in Italia proprio grazie a Beyond Common Ideas.
Nel frattempo, mentre l’ambito party cresceva, anche quello della sperimentazione video diventava sempre più importante, grazie alle esperienze del progetto WHP, per cui Beyond Common Ideas ha curato per svariate stagioni la zona del party adibita alle installazioni e performance artistiche, all’evento Periellisso, svoltosi nell’importante galleria ONO Arte Contemporanea, in cui si realizzò una performance audio-video interamente curata dalla crew.
Nel 2016, dopo tre stagioni di successo, la crew ha deciso di interrompere il format TOUCH, perché sentiva l’esigenza di proporre un format che fondesse, in maniera più esplicita, le esperienze artistiche legate al mondo video e installativo a quello musicale.
Da questa esigenza è nato Irado Mine, format sicuramente più sperimentale e, se vogliamo, meno dancefloor oriented di TOUCH, che ha permesso al gruppo di esplorare nuovi orizzonti e mettere in pratica nuovi progetti.
Dopo una stagione volta alla sperimentazione, dunque, e dopo una lunga riflessione, la crew decide di porsi davanti a una sfida ancora più complessa: continuare a superarsi e innovarsi ma preservando quella voglia di divertirsi e di mettere dischi insieme che aveva caratterizzato il progetto TOUCH.
Per questo, nel 2018, Beyond Common Ideas, sceglie di riportare alla luce TOUCH, che non sarà più quello della prima versione, in quanto arricchito dalle esperienze e dagli spazi esplorati in Irado Mine.
Da segnalare, negli anni, la partecipazione di Beyond Common Ideas al workshop organizzato da Collettivo HMCF sul rapporto tra socialmedia e realtà a Robot 05, così come gli svariati dj set della crew tra Arterìa, con il progetto Razor, al Kindergarten ospiti di Pump This, e al Link e, infine, presso il Teatro Comunale e Villa Spada per il RoBot.
La crew
É formato da Alvise de Faveri, Andrea Galazzini, Francesco d’Errico, Lorenzo Salmi, Marco Maldarella, Simone Manoni e Ugo Leone Cavalcanti.